Lo so, non sta affatto bene andarsene così, senza avvertire che avrei disertato il blog per qualche giorno.
Ma mercoledì mattina il tempo è volato e il mio taxi era sotto casa prima che riuscissi a scrivere almeno “ciao, a sabato”.
E così io, dopo quasi trent’anni, per la seconda volta nel giro di meno di un anno sono volata verso l’isola cui appartengo per metà.
Ho ritrovato una lingua familiare che non capisco. Sapori di mirto e miele che hanno avuto l’effetto di una piccola madeleine.
Ho passeggiato e insegnato in una città in cui finalmente non ti senti l’unica donna in miniatura, taglia 38, piede 35 scarso e una statura che non ce l’ha fatta ad arrivare al fatidico 1.60 m.
In un’aula quasi tutta al femminile, di donne che mi assomigliavano, per due giorni ho parlato e sentito parlare di scrittura e parole, testa e cuore, lavoro e famiglia.
E ho scoperto degli angoli di Cagliari che ancora non conoscevo. Dove le scalette, i gradini e le ringhiere la fanno assomigliare un po’ a Montmartre. Dove i negozi sono rimasti quelli di settanta, ottanta, anni fa, con gli arredi di legno intatti e perfetti, le insegne nere con le scritte in corsivo dorato.
Stava quasi chiudendo, ma l’antico negozio di cappelli mi ha risucchiata come una magica galleria. Una piccola entrata, un lunghissimo negozio di specchi, vetrine, antiche cappelliere, al centro i banconi di legno, la cassa anch’essa di legno e vetrofanie futuriste.
“Qui dentro ci sono migliaia di cappelli… e noi siamo qui da centoventi anni” mi ha detto fiera, elegante e ospitale la padrona del negozio. Lei, di anni, ne avrà avuti almeno novanta.
Altezza, Montmartre… anche Napoleone era isolano ed alto “una s’cinca, un bottoneì e un baratolo de Cirio” (come diciamo dalle mie parti), eppure ne ha fatta di strada! Ciao, Ardovig
Sei scusata, questo post è carino e ha un certo ritmo 😉
Luisa è un po’ la Grazia Deledda del Web.
Cara Luisa sapere, sentirlo, di appartenere a qualcosa è bellissimo, così come poterci tornare con gioia, curiosità, leggerezza…sei fortunata!
buona domenica
chubby
Che coincidenza! Non avrei mai immaginato che fossi, come scrivi, per metà sarda. Io abito a Cagliari e conosco bene il bellissimo negozio di cappelli di cui parli: è a un minuto a piedi da casa mia. Un saluto.
Luca
Che bello rivedere la mia città attraverso parole così belle! Grazie Luisa
Anna
Ho le stesse misure, mi sento confortata anch’io 😉