Roy Peter Clark – senior editor al Poynter Institute – è arrivato oltre la metà dei suoi 50 attrezzi per lo scrittore, pezzi bellissimi e ricchi di spunti. Quello di questa settimana, dedicato alla scorrevolezza e alla facilità nello scrivere, segna una cerniera tra gli attrezzi veri e propri e le abitudini e gli atteggiamenti dello scrittore.
Scrivere con facilità significa lasciarsi dietro le spalle quel famoso blocco da pagina bianca di cui tutti abbiamo sofferto e ogni tanto soffriamo tuttora.
Una sindrome che mi ha accompagnata per lungo tempo e che ora mi visita di rado perché tanti anni passati a lavorare con le parole alla fine a qualcosa servono. Magari non a scrivere meglio, ma sicuramente ad avere meno paura. Nella mia cassetta degli attrezzi, o meglio del pronto soccorso, ho ormai diversi rimedi pronti per l’uso.
Scrivere con facilità significa anche trovare il ritmo, come quando si sente la musica e ci si muove, si balla con lei. Solo che ci si muove con le parole. Ma la musica c’entra sempre.
Scrivere con facilità significa anche scrivere con leggerezza e con gioia, come sto facendo adesso dopo un bel po’ di post 🙂
Significa soprattutto avere abbastanza pazienza e fiducia in se stessi da sopportare la solitudine, e starsene magari per ore a pensare e a tentare davanti a uno schermo bianco senza scoraggiarsi.
Il tempo e l’esperienza aiutano, ma aiuta anche l’esperienza altrui.
Ecco i consigli di Roy Peter Clark, un po’ integrati e rivisitati:
Affidati alle mani
Per un po’, dimentica il cervello e fai correre le mani sulla tastiera. Comincia a scrivere, qualsiasi cosa. Anche le mani sono collegate al cervello: saranno loro a dargli una spinta e a suggerirgli le parole con cui cominciare.
Scrivi ogni giorno
L’antica raccomandazione di Plinio “Nulla dies sine linea” è più attuale che mai. Meglio scrivere che aspettare.
Concediti dei piccoli premi
Scrivere stanca. Finita una pagina o un passaggio difficile, concediti una passeggiata, una tisana, un cioccolatino, una bella canzone.
Comincia a scrivere presto
Non aspettare di avere tutto chiaro in testa, tutta la documentazione pronta… comincia subito. Meglio avere più tempo per la revisione.
Conta ogni cosa
La qualità è importante, ma anche la quantità. A scrivere in maniera veloce e scorrevole si imparara scrivendo tanto.
Riscrivi
La qualità viene dalla revisione: scrivi velocemente per poi rallentare il ritmo e tornare su ogni frase, ogni parola, per migliorare e asciugare il testo.
Fai attenzione al linguaggio
Non dire “ritardo”, “difficoltà”, “blocco della pagina bianca”. Meglio “cominciare”, “idee”, “titolo”, “ritmo”.
Apparecchia la tavola
Sgombra il tavolo (e la mente) prima di cominciare. Rispondi ai messaggi che aspettano, butta i ritagli che hai già letto. E, una volta finito il testo, prepara il tavolo per il giorno dopo.
Trovati un editor per amico
E’ importante che qualcuno rilegga i nostri testi e ci suggerisca come migliorarli. Ma qualcuno che ci voglia bene e che sappia capire cosa dirci senza scoraggiarci.
Tieni il taccuino a portata di mano
Carta e penna sempre con sé: per appuntare un’espressione che abbiamo sentito, una parola nuova, un’idea da sviluppare, un’immagine che ci ha colpito, un sogno che abbiamo improvvisamente ricordato.
PS L’ultima frase dell’articolo di RPC mi è particolarmente piaciuta: “As you gain fluency, the act of writing will make you a better student, a better journalist, a better friend, a better citizen, a better parent, a better teacher, a better person.”
Scrivere meglio per essere ogni giorno una persona migliore.
Preziosi suggerimenti. Patrizia.
grazie luisa, leggerti …sicuramente mi fa sentire una persona migliore.
chissà se supererò il famoso blocco da pagina bianca prima o poi?eppure una mia amica mi ha soprannominata “sparaparole”!
sono felice di averti trovato un po’ di tempo fa…i libri, gli scritti e chi c’è dietro sono amici per la vita.ciao
simoff
Ho letto questa mattina il tuo blog e stasera non ho saputo resistere dinanzi ad un taccuino ad anelli, piccolo, dai fogli spessi e bianchissimi, invitanti alla ricerca, al pensiero, all’ascolto, all’osservazione e alla scrittura. Era lì, silenzioso e fiero, su uno scaffale colororatissimo e traboccante di souvenir. Da domani parlerà di quello che vedo, ascolto e sento, per strada, ad una fiera, ad una cena o nella quiete di un pomeriggio solitario. Comprarlo mi ha regalato un pizzico di felicità, che sono certa mi accompagnerà ogni volta che lo cercherò nella mia grande borsa per dargli voce. La copertina lucida e dai colori vibranti riporta una scritta promette bene: “I’m so happy”.
Un saluto da Chicago
Your answer shows real inceeligentl.
complimenti utente anonimo da Chicago!
E’ davvero emozionante il tuo commento, o meglio il tuo messaggio. Mi piacerebbe molto che tu visitassi il nostro sito http://www.beatiisecondi.com nella speranza che ti possa donare un po’ di felicità, un po’ di entusiasmo.
contattaci!
un saluto dal bel paese
Grazie, appena potrò visiterò con piacere il vostro sito.
Grazie a Luisa, per l’opportunità entusiasmante che ci offre di scoprire, apprendere, riflettere, socializzare, scrivere e perché no di sognare.
Gabry