Un bel libro che sto leggendo in questi giorni mi ha insegnato una parola che non conoscevo: resilienza.
Per lo Zingarelli è “la capacità di un materiale di resistere a urti improvvisi senza spezzarsi”.
Per gli esseri umani è il sistema immunitario dell’anima, la capacità di affrontare gli eventi negativi e improvvisi della vita senza lasciarsi abbattere, anzi chiamando a raccolta tutte le proprie risorse per superare indenni, qualche volta migliori, il dolore, il lutto e l’abbandono.
“La persona resiliente lo diventa nel corso di un processo di crescita, passo dopo passo, in funzione delle esperienze e degli incontri che fa, delle paure e delle frustrazioni che riesce a superare, dei risultati che ottiene, dell’amore che riesce a ricevere e a dare, degli schemi di riferimento che via via struttura, della capacità di costruire un’immagine di sé positiva e di intravedere una via d’uscita anche in condizioni precarie.” (La forza d’animo, Anna Oliverio Ferraris, Rizzoli 2003)
allora la “resilienza”, almeno nell’esperienza umana, ha una durata limitata: massimo massimo 130 anni ! come i prodotti alimentari con data di scadenza: “resiliency — best before .. “
czap
This is a neat summyra. Thanks for sharing!
Grazie: “resilienza” è usato per definire la qualità della lama dei coltelli, un ottimo spunto per il mio blog.
Mi piace in sacco questo blog. E poi la scrittura (e la lettura) sono due dei miei hobby più coinvolgenti. Nonchè il mio lavoro. Tornerò. E intanto… ti linko. Che tu lo voglia o no 😉
You Sir/Madam are the enemy of confusion evehywrere!
Devo controllare, ma di primo acchitto mi sembra si tratti di un calco recente dell’inglese RESILIENT, che ha più o meno lo stesso significato…
Grazie per questo post. Ho regalato le tue belle parole anche a un’amica, per la quale sono molto adatte in questo momento.
Spero che, come accade talvolta, la parola sia un lampo, una lama di luce che ti permette di scorgere un sentiero quando la tua anima è nel buio.
E comunque di resilienza, prima o poi, abbiamo bisogno tutti.
Un caro saluto
Marina G.
ti ho scippata anch’io! ho regalato ad amici queste parole che riporti.
ne è nata una disputa su quanta resilienza abbiamo nel serbatoio. Alcuni mi hanno confessato di essere in riserva: c’è mica un distributore in giro? 🙂
[…] superare il dolore, il lutto, l’abbandono. mettere da parte sensi di colpa, senza dimenticre. … Like this:LikeBe the first to like this post. This entry was posted in cronache marziane, porte by acidjuicy. Bookmark the permalink. […]
[…] integralmente il post della mia cara amica e compagna di pratica yoga Luisa Carrada, del blog “mestiere di scrivere. com” per ricollegarmi al mio precedente post […]
[…] dopo aver perso tutto, aver subito mutilazioni nel corpo e nell’anima. È la famosa resilienza, quel nucleo indistruttibile di forza e di energia che ci fa resistere a tutto e rialzare la testa, […]