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risali negli anni

11 Luglio 2004

Le sette regole dell’arte di ascoltare

1. Non avere fretta di arrivare alle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.
2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punti di vista.
3. Se vuoi comprendere quello che un altro sta dicendo,  devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti  a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.
4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali, se sai comprendere il loro linguaggio.
Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.
5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché incongruenti con le proprie certezze.
6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.
7. Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sé.
da: Arte di ascoltare e mondi possibili, come si esce dalle cornici di cui siamo parte di Marianella Sclavi, docente di Etnografia Urbana e Antropologia Culturale alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano (Bruno Mondadori ed.2003)

 

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6 risposte a “Le sette regole dell’arte di ascoltare”

  1. commento: come diceva il claim di una pubblicità progresso di qualche tempo fa, il fatto che abbiamo solo 1 bocca e un paio di orecchie dovrebbe essere 1 buon indizio. dovrebbe dircela lunga, insomma sull’arte di ascoltare…o di prender sonno, che dir si voglia!!! diciamoci la verità…. i + la vedono come 1 perdita di tempo, un mestiere da preti, sono pochi quelli che lo fanno veramente bene (esclusi quelli a cui tocca per professione, naturalmente). 1 nasce buon ascoltatore, non lo diventa di certo con un libro. mi dispiace ma la tecnica in qst caso non si affina. O ce l’hai nel dna o non ce l’hai. crescendo ho capito che la gente ha piu’ bisogno di essere ascoltata che necessita’ di ascoltare. ma come in tutte le cose è solo questione di punti di vista. è 1 arricchimento da entrambe le parti dopotutto no? fraga’

  2. credo che comprendere queste regole fino in fondo sia difficilissimo; credo che dopo averle capite, metterle in pratica sia quasi impossibile.

    E se ci sto a pensare, a volte penso che devo prima capire PERCHE’ sto ascoltando qualcuno e PERCHE’ ci metto tutto questo impegno.

    Forse sono solo pigro.

  3. Sicuramente acquisterò questo libro, mai come oggi in una società che si basa sull’immagine e quindi spesso sull’apparire, sul sembrare e non sull’essere realmente c’è bisogno di ascoltare e osservare con molta attenzione chi ci sta davanti e ci sta proponendo qualcosa. Non è vero che non si può imparare, io un po’ l’ho fatto, ma devo fare ancora molti progressi.
    Donatella Daini

  4. un libro di sicuro successo ,faccio mie le parole di donatella daini
    cordialità
    franco dell’aiuto (volterra)

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