Al centro dell’articolo di Roy Peter Clark dedicato agli strumenti di scrittura, questa settimana c’è un’espressione misteriosa: “la scala dell’astrazione”. Una scala del lessico, dalla base dove ci sono le cose concrete, di tutti i giorni, ai pioli più alti, dove ci sono le parole astratte. Dalla lista della spesa, dal linguaggio quotidiano, ai termini che evocano soprattutto concetti e idee.
Lo scrittore esperto è quello capace di salire e scendere con destrezza e abilità la scala dell’astrazione, di dare concretezza alle idee parlando delle cose e di sollevare da terra le cose facendo loro rappresentare anche delle idee. Lo fanno i poeti, che sanno aprire un cespuglio di giardino verso l’infinito, o fare del muro irto di cocci di bottiglia un orizzonte esistenziale.
Ma la metafora aiuta anche lo scrittore professionale, il quale troppo spesso si attesta, senza più muoversi, al centro della scala, dove perde il contatto con le cose, ma non tocca le idee e non riesce nemmeno a vedere le cose dall’alto. Al centro ci sono il burocratese, il gergo aziendale, le frasi fatte, la noia.
Qualche giorno fa un collega mi ha mandato da rileggere un articolo su un tema noiosissimo, destinato a una rivista sull’informatica per le banche. Mi sono accinta alla lettura con un gran senso del dovere, almeno fino a quando ho letto “… prendiamo per esempio le formiche”. Ho sussultato un po’ e poi mi sono immersa nel paragone tra i metodi di condivisione della conoscenza delle formiche e quello di un’azienda. Mentre per la riprogettazione dei flussi informativi si faceva ampiamente ricorso al modello della circolazione del sangue. Tutto chiaro.
Dopo qualche giorno, ho incontrato il mio collega in ascensore e non ho potuto trattenermi: “ah, sei tu 🙂 l’autore metaforico!”
Chiaro che nell’esprimere concetti o idee, astratti, e descrivere cose pratiche, reali, ci sia sempre una commistione: ovvero ci si serve delle une o delle altre per rendere più amichevole la comprensione delle altre o delle une. Spero essermi spiegato…
Da tempo leggo questo blog con molto piacere e mi rendo conto di aver lasciato forse una riga di commento.
Questi Writing tools sono molto preziosi per me in questo momento, sto cercando di scrivere meglio in inglese. Grazie, quindi.
E poi mi sono presa la libertà, secoli fa, di scrivere un pezzo su questo blog
in data 1 giugno. Arrivederci, comidademama, che ha il blog e il sito a pallino per via di un trasloco epico dal vecchio server a uno nuovo di zecca, molto più accogliente.
Da tempo leggo questo blog con molto piacere e mi rendo conto di aver lasciato forse una riga di commento.
Questi Writing tools sono molto preziosi per me in questo momento, sto cercando di scrivere meglio in inglese. Grazie, quindi.
E poi mi sono presa la libertà, secoli fa, di scrivere un pezzo su questo blog
in data 1 giugno. Arrivederci, comidademama, che ha il blog e il sito a pallino per via di un trasloco epico dal vecchio server a uno nuovo di zecca, molto più accogliente.
[…] scritto già, molto tempo fa, della scala dell’astrazione, cioè di quella scala ideale sui cui pioli si collocano le parole, dalle più concrete vicino a […]