Roy Peter Clark ha tirato fuori il terzo attrezzo dalla sua cassetta: gli avverbi. Ma già dal titolo ci invita a fare attenzione.
Lunghi, lunghissimi, da usare con parsimonia, soprattutto nella scrittura informativa e funzionale, dove raramente aggiungono qualcosa. Più spesso diluiscono la forza del verbo. Meglio, allora, lavorare meglio proprio con i verbi, scegliendoli e variandoli con cura.
“L’avverbio non è vostro amico” mette in guardia Stephen King in On Writing. E prosegue: “Gli avverbi, come la forma passiva, devono essere un’invenzione dello scrittore timido. Usando la forma passiva, lo scrittore esprime normalmente la paura di non essere preso sul serio; è la voce dei maschietti che si fanno i baffi con il lucido da scarpe e delle bambine che marciano per casa sui tacchi alti di mamma. Con gli avverbi lo scrittore ci dice che ha paura di non essere abbastanza chiaro, di non trasmettere nel modo migliore il concetto o l’immagine.”
Mi raccomando, signora, ci tengo alla recensione. Il mio lavoro è italianamente esaustivo, tendenzialmente neologistico, ma culturalmente avanzato. Poche parole, anche di stroncatura, e sarò lieto di essere nato Boppico.
Ho l’impressione che usare la forma passiva in italiano sia meno problematico che in inglese.
Post come questi sono belli perchè in poche righe ti ricordano come si scrive. Vorrei che anche molti giuristi passassero di qua, ogni tanto…
la paura di perdere le peonrse che amo mi ha tolto il fiato per anni poi e8 successo e mi sono resa conto quanto e8 sottile il filo che ci tiene legati alla vita. Ho compreso che ogni attimo di questa vita splendida e8 da vivere fino in fondo senza perderci dietro a preoccupazioni e paure inutili.. che invece di pensare ho paura di perderti si puf2 stare insieme meglio..buona vita!
Ahi…e dire che a me piacciono!!!
Va bè, in una frase ho messo tutto quello che è out! (ho appena finito di leggere il manuale) 🙁
sono una studentessa universitaria (fra l’altro dell’università iulm, dove il prof. lucchini insegna), coltivo la passione di scrivere da sempre, e sono spesso in cerca di nuove occasioni per ampliare la mia formazione culturale, anche al di fuori dell’ambito universitario. ho letto il programma del seminario del 14/15 maggio, e sarei intenzionata a partecipare, ma il costo è veramente troppo elevato per il budget di una studentessa a carico della famiglia. volevo chiedere se, nel caso in cui il numero di partecipanti non fosse troppo alto, sono previste agevolazioni ‘last minute’ per persone volenterose, ma nella mia condizione. grazie mille. luisa elena mondora.
Cara Luisa,
ti interessa un sito che svela il significato di 346.000 acronimi inglesi? http://www.acronymfinder.com/
Ciao!
Davvero un ottimo consiglio per chi scrive, sebbene gli avverbi siano gli elementi della grammatica che mi piacciono di più. Mi viene in mente un romanzo di Paolo Nori, Gli scarti, che ci dice qualcosa sugli avverbi: Forse.