L’usabilità va bene, la funzionalità pure, ma il web sognato dal guru dublinese Gerry McGovern si va scarnificando un po’troppo.
L’ideale è Google, da applicare ovunque: puri servizi e pure informazioni, senza fronzoli, colori inutili, virgole di troppo. Solo core content, niente di più, guai a distrarre il povero “tunnel reader” dalla sua traiettoria dritta e mirata.
Come Mondrian, che partì dagli alberi rosa fioriti di pesco per arrivare alla griglia di linee nere e colori primari.
La chiusa del suo ultimo articolo è estrema, ma suggestiva, e a dire il vero anche condivisibile: “The real art of publishing is deciding what not to publish”.
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risali negli anni
5 Aprile 2004
Come Michelangelo… I silenzi più delle parole, i fatti più delle chiacchere. Mio malgrado, sono d’accordo. ciao, sei grande.
E’ forse la prima grande scelta di stile che si compie nel momento in cui si progetta per il web. Anche se ogni stilista del web può trovare la sua soluzione. Sei davvero grande!
se lo dici ad un grafico ti ride in faccia!:/
Va bene, pagina essenziale, funzionale.
Percui, decidere cosa non pubblicare.
Però, magari là in alto ci metto un’ immagine di una macchina da scrivere, di quelle vecchie che alludono a un “mestiere” fatto di ombre da cui ritagliare parole, fatto di fogli di carta scritti e poi buttati perchè non si è abbastanza soddisfatti.
E poi a destra della mia pagina metto qualche link, chessò, i miei libri preferiti, o quelli che sto per leggere, che certo, hanno a che fare con il “core content”, ma non lo sono. E poi, già che ci sono, anche qualche link relativo ai miei interessi extra.. sono già impuro? oppure..
Non è palusibile immaginare che dietro un tunnel reader si celi una persona “stimolabile” e in cerca di stimoli?
L’argomento mi stimola. E anche il tuo blog
Credo che come al solito, la virtu’ stia nel mezzo, anche se in alcune circostanze gli eccessi si rivelano di gran lunga migliori.
Pero’ tra uno che pubblica milioni di parole inutili e uno che pubblica la sostanza, condensata in mille parole, preferisco sempre il secondo.
Io sono abbastanza d’accordo. Un buon webdesigner, un buon grafico, quando si applica al web deve imho cercare di ottenere semplicemente una cornice gradevole, leggera, minimale, al servizio dei contenuti. Soprattutto quando questi sono importanti(diverso il caso di siti che non hanno contenuti da mostrare…molti, in verità). Ciò non comporta l’assenza di design, ma, appunto, un design molto curato, soprattutto a livello teorico(navigabilità, profittabilità, usabilità, accessibilità).
il che, per analogia, ricorda i suggerimenti di Hemingway (La prova della qualita’ di un libro sta nel vedere quanta roba buona riesci a toglierci) e di Jules Renard (Non c’e’ che una sola parola e il buon scrittore la conosce) sullo stile narrativo. Sulla grafica web, sarebbe stato interessante il parere di un Bruno Munari.
Complimenti per il premio donnaèweb!!!
Congratulazioni per DONNAE’WB, premio meritato 😉
clap clap clap, standing ovation. Baci, brava Luisa.
Congratulazioni vivissime per il premio!!! tornerò da queste parti…!!
Complimenti per i complimenti.
Luisa, mi aggiungo alla lista dei complimenti. Sono strameritati. Per il tuo lavoro, per la tua generosità e, per tutto…(adesso mi commuovo)