“A cosa serve una lingua?” chiese dalla cattedra l’anziana signora con i grandi occhi celesti.
“A comunicare!” esclamarono all’unisono gli studenti del master in comunicazione.
“Sì, ma prima che a comunicare serve a molte altre cose” replicò con garbo la professoressa.
Per esempio…
1. una lingua serve a parlare con se stessi, cioè a pensare
2. una lingua serve a immaginare e a vedere anche ciò che non esiste, come l’ippogrifo ariostesco
3. una lingua serve a dare vita alle cose inerti, come succede nella poesia
4. una lingua serve a riportare in vita chi è scomparso, come la Silvia di Leopardi
5. una lingua serve a studiare la storia in una prospettiva molto più interessante di quella cronologica, seguendo a ritroso la storia delle parole (lo sapevate che una parola quotidiana e diffusa come “ragazzo” la introdussero gli Arabi intorno al X secolo in Sicilia? Il raqqas era il “corriere”, giovane robusto e veloce che portava la posta).
dai miei appunti di una bellissima lezione tenuta dalla prof.ssa M. Luisa Alteri Biagi al Master “Comunicazione. Teorie e pratiche.” dell’Università di San Marino
Molto bello!
una lingua serve a giocare senza farsi prendere in giro
Sono superdaccordissimo sul fatto che la lingua serva sopratutto per pensare, prima che per comunicare. Infatti penso che il nostro cervello struttiui i propri collegamenti sinaptici secondo una forte influenza del tipo di linguaggio che parliamo (duro, dolce, preciso, scorrevole, ecc…). Cioè, chi parla italiano pensa in modo diverso da chi parla tedesco, francese, inglese. Sarà una teoria un pò folle, ma è la mia…
Vorrei tanto seguire una lezione di questa professoressa: mi ha lasciata a bocca aperta.
Ciao, Elfuccia