Il mio oroscopo di Internazionale di questa settimana ha a che fare con la scrittura e anche con questo blog:
Nel libro “Scrivere zen”, Natalie Goldberg dice agli aspiranti artigiani della scrittura: “Scrivete dalle vostre ossessioni. Attraverseranno comunque la vostra vita, e allora perché non approfittarne?”. È un buon consiglio se sei un artista di qualunque genere. Gli idoli divoranti e le fantasie impetuose che minacciano di farti impazzire possono essere convertiti in eccellente materiale grezzo per la tua urgenza creativa.
Ma che succede se non sei uno scrittore, pittore, musicista o attore? Come puoi trasformare le tue ossessioni in risorse? Sii pronto a rispondere a questedomande. Le forze del cosmo cospirano per darti nuove, croccanti intuizioni.
Il libro di Natalie Goldberg sta sulla mia libreria, nell’edizione inglese. È minuscolo, quasi un piccolo breviario, e forse per questo non sono mai riuscita a leggerlo tutto di seguito, ma solo a pezzetti. Il titolo originale è bellissimo e più forte di quello italiano (pubblicato da Astrolabio): Writing down the bones. Freeing the writer within.
E’ integralmente vero; aggiungerei due cose: una riguarda il valore che diamo alla scrittura (al linguaggio in genere), se essa dica il privato o lo tradisca in qualche modo (è un tema filosofico sul quale si scatenano risse niente male); l’altra è la frase che l’editore pronuncia ne La donna mancina di Handke: – scriva di questo, perché un giorno o l’altro non ci sarà più – . La temporalità ci stringe da presso, come si dice.
Cordiali saluti
Mauro
Avrei molto da ridire. Vai a vedere il post del 13 ottobre e, se vuoi, lascia, un commento. Ciao, Arnaldo
Anche la pinkola estès scrivere dell’importanza di scrivere “sulle ossa” sul fronte femminile-spirituale…