Le intranet sono con noi già da un bel po’ (nella mia azienda dal 1995), ma fino all’anno scorso ho cercato invano qualcosa da leggere su questo tema che non riguardasse sistemi di content management e piattaforme tecnologiche. Non solo in italiano ma anche in inglese.
Ora l’interesse è esploso: Nielsen ci fa sopra costose ricerche cui non accederemo mai, Gerry McGovern gli ha dedicato una prima puntata nella sua newsletter New Thinking questa settimana.
Sono contenta che per una volta noi italiani non siamo arrivati ultimi. Il libro di Giacomo Mason Intranet, come si struttura una rete interna che funziona, (Tecniche Nuove, 15,90 euro) è più ricco, generoso e utile dei contributi dei nostri colleghi anglosassoni. E oggi scopro che è il terzo libro di informatica venduto da Internet Bookshop Italia.
Sono contenta, anche perché le quasi 200 pagine piene zeppe di consigli su come mettere in piedi un’intranet che funziona – dal punto di vista della comunicazione, non da quello tecnologico – sono nate da un articolo scritto quasi un anno fa da Giacomo sul Mestiere di Scrivere.
Giacomo non lo conoscevo personalmente, ma conoscevo l’intranet cui lavora, e mi piaceva molto. Gli chiesi un contributo per telefono, aspettandomi di ricevere sue notizie dopo un bel po’. E invece il giorno dopo trovai nella mia casella di posta elettronica un articolo lunghissimo, completo e perfetto, di quelli buttati giù di getto perché li abbiamo già pensati, progettati e scritti dentro di noi. Un libro in miniatura.
L’ho divorato insieme alle mie colleghe: Giacomo aveva scritto quello che anche noi in tanti anni di lavoro sull’intranet avevamo pensato e maturato, ma non eravamo riuscite a esprimere e a scrivere così bene. Con uno stile diretto, immediato, da collega della porta accanto. Con una passione molto mediterranea, ma con l’organizzazione e il rigore di un comunicatore anglosassone (capitoli, sottocapitoli, elenchi di suggerimenti, sintesi finale di ogni capitolo).
I consigli più preziosi:
“Partite dai dipendenti, non dai committenti. Una intranet è fatta per le persone che la usano, non per soddisfare le aspirazioni high-tech di chi ce la commissiona. Ascoltate i colleghi, parlate con loro e mettetevi sempre nei loro panni.”
“Partite dai contenuti e non dalla tecnologia. Il cuore della intranet risiede nei suoi contenuti, non nei sistemi e nelle piattaforme. Curate e arricchite i primi, e usate le seconde per quello che sono, un mero strumento.”
Io sto curando il progetto di una intratet per un organizzazione piuttosto complessa, ci sto lavorando da quasi due anni ed entro il prossimo gennaio ne sarà fatta una presentazione… Effettivamente manca una letteratura di riferimento sia dal punto di vista comunicativo (in tutti i suoi aspetti) che dal punto di vista tecnico (piattaforme disponibili, best practices, case history, tipologia di database utilizzabili, ecc.) e questo, forse, può essere una delle motivazioni per cui le intranet aziendali non hanno ancora avuto una distribuzione capillare, soprattutto per quanto riguarda piccole realtà. E’ un bel tema, di cui si potrebbe discutere a lungo… certo un commento non è forse il luogo più adatto!!
Ciao,
Andrea
skyclad@libero.it
Ho appena terminato la lettura del libro e lo consiglio a tutti quelli che si stanno avventurando nella progettazione di una intranet… il libro è una fonte di idee e di buoni consigli che provengono da un’esperienza reale e non da impalpabili e irrealizzabili teorie tipiche dei manuali how-to-do-it.
Complimenti all’autore! Andrea – skyclad@libero.it