1. Chi ti scrive, magari chiedendoti qualcosa, e non si firma, o si firma con le sole iniziali.
“Ma chi te conosce?” penso sempre riscoprendo la mia romanità.
“Perché ti dovrei rispondere, perdere tempo con te, se tu non hai nemmeno avuto la buona grazia di dirmi chi sei?” mi correggo.
Chi scriverebbe una lettera di carta senza firma? Invece su internet la mail senza firma è all’ordine del giorno. Se lo faccio notare al mio interlocutore misterioso, c’è chi casca dalle nuvole e si scusa, ma c’è chi addirittura si offende e rimanda all’indirizzo della mail, come se fosse sufficiente.
Invece dentro le aziende la sola sigla del nome è quasi de riguer e dice “ho tantissimo da fare, rispondo a mail su mail…” e butta lì il monogramma, naturalmente minuscolo.
Nel mio gruppo di lavoro vanno i nomignoli: lele, teo, ale, roby… inutile dire che mio malgrado sono diventata lu’.
2. Chi ti propone uno scambio di link “per reciproca visibilità”. Così, senza motivo. Bene, sono ferocemente contraria allo scambio di link, vero malcostume del web. Scambio condizionato, ricattatorio, inutile per tutti, ma soprattutto per il navigatore.
Il link è un servizio al lettore, un piacere per chi lo fa, un onore per chi lo riceve.
Concordo in tutto. Meno una cosa: i vezzeggiativi. Sarà che li adoro, ma ne faccio un grande uso. Beh, grazie Luisa (notasi che non ho scritto Lu’ 😉 per il tuo lavoro. Scherzi a parte, grazie davvero, dai delle buone dritte.
Mmhh con questi diminutivi/vezzeggiativi si fa finta di essere tutti amici. E invece …. meglio fare moooolta attenzione.
Anche io ODIO che mi si propongano scambi di link, voglio essere io a decidere chi mi va di proporre ai lettori dei miei siti!
Fa piacere averti ritrovata qui, Luisa 🙂
non c’è dubbio che soprattuto sui blog i link vogliano dire qual cosa. Vogliono dire: io leggo questi, mi piacciono questi, magari anche: di questi mi fido. Lo scambio di link sui blog è un po’ un tradimento di questo sottointeso.
Finalmente anche in questa terra di nessuno, s’alza una voce forte che traccia un confine. Le parole sono importanti. Ma le regole pure.
E la Blogtiquette esisterà? L’hanno già scritta? Dove?
Uniti fino alla vittoria
Burp!
CPCML (Comitato Permanente Contro il Mercato dei Link)
E’ da tempo che constato come molta gente non mostri alcun senso dell’educazione con internet e le mail… infatti, è vero quello che dici, ti arrivano messaggi non firmati, oppure, se lo sono, visto che magari ti conoscono per altri motivi, ti hanno letto o quant’altro (ma tu, però, non sai minimante chi siano!), si permettono una familiarità davvero sconcertante – e non mi sto riferendo ai blog, dove ovviamente la comunicazione è dinamica e ha l’immediatezza di un commento spesso stringato.
Insomma, mi chiedo, dove è finita la buona usanza di presentarsi e dire perché si sta contattando quella persona?
gli ultimi arrivati, in una terra che ha le _proprie_ regole, pensano sempre di venire a dettare le loro vecchie anche qui.
Chi è in rete da molto (e mi meraviglio di questo, leggendo l’autrice che dice di frequentare l’internet dal ’94) sa che l’anonimato è amato dai frequentatori della rete e che spesso la loro vita è “cyber” … è molto differente da quella reale.
Al tuo “ma chi te conosce” direbbero “ma chettemporta?” , pur avendoti contattata. Anzi, direbbero : “ma guarda, mi sembrava una a posto … e invece è attaccata alle regolette formali della RL”. Al messaggio non importa come si chiamano davvero i partecipanti.
🙂
Eppure l’autrice del sito mi piace, o mi piace “la sua missione”.
Se qualcuno mi scrive “il tuo sito mi piace” oppure “non mi piace” o qualsiasi altra cosa, non sto a chiedermi chi sia: mi interessa cosa dice, se sono d’accordo, il perché … il suo pensiero.
L’ultima cosa di cui mi importa, in rete, è sapere CHI siano le persone. Il mondo è sufficientemente invadente. L’e-mail permette invadenza e riservatezza contemporaneamente, velocità estrema o attesa di giorni… l’adoro 🙂
gli ultimi arrivati, in una terra che ha le _proprie_ regole, pensano sempre di venire a dettare le loro vecchie anche qui.
Chi è in rete da molto (e mi meraviglio di questo, leggendo l’autrice che dice di frequentare l’internet dal ’94) sa che l’anonimato è amato dai frequentatori della rete e che spesso la loro vita è “cyber” … è molto differente da quella reale.
Al tuo “ma chi te conosce” direbbero “ma chettemporta?” , pur avendoti contattata. Anzi, direbbero : “ma guarda, mi sembrava una a posto … e invece è attaccata alle regolette formali della RL”. Al messaggio non importa come si chiamano davvero i partecipanti.
🙂
Eppure l’autrice del sito mi piace, o mi piace “la sua missione”.
Se qualcuno mi scrive “il tuo sito mi piace” oppure “non mi piace” o qualsiasi altra cosa, non sto a chiedermi chi sia: mi interessa cosa dice, se sono d’accordo, il perché … il suo pensiero.
L’ultima cosa di cui mi importa, in rete, è sapere CHI siano le persone. Il mondo è sufficientemente invadente. L’e-mail permette invadenza e riservatezza contemporaneamente, velocità estrema o attesa di giorni… l’adoro 🙂
La rete ha il pregio di mostrarti il contenuto, senza il contenitore, volendo. Posso conoscere persone, finalmente, per quello che pensano, che dicono, per i loro ragionamenti o sentimenti, veri o simulati (ma cambierebbe, questo, se mi avessero dato la carta d’identità?). E non mi importa se hanno le squame, l’alito puzzolente e tre teste, se si chiamano Ermenegildo o Paola.
In fondo, sei Luisa? E chi te conosce? 🙂 I tuoi amici, loro ti conoscono. Se mi dici il nick mi basta e avanza, se mi dai l’indirizzo, mi hai dato quello che mi serve per raggiungerti di nuovo, per dirti quello che penso, per chiederti quello che pensi, mandarti improperi o complimenti.
Il punto e virgola non ti piace, le vecchie formalità ti infastidiscono … l’educazione la vuoi fare come piace a te, ma non ti piace quando la fanno gli altri 😉
Pian piano, leggendoti, sento trasudare boria, snobismo celati… sono pacati, mascherati da esperienza, competenza, studio … ma ho incontrato diverse persone davvero “sapienti” e non c’era traccia di questa alterigia, neanche scavando a fondo.
c’è un doppione, ma non lasciava scrivere tutto assieme …
Gentile Sig.ra Carrada,
chi scriverebbe senza firmarsi? Un vigliacco, un egocentrico, un maleducato, un distratto o un ammiratore segreto potrebbero essere dei tipici esponenti della categoria.
Sono le solite sciocche generalizzazioni e sono infondate; tanto che posso scrivere senza problemi:
“Gentile Sig.ra Carrada, chi scriverebbe firmandosi con un blog? Un vigliacco, un egocentrico, un maleducato, un distratto o un ammiratore segreto potrebbero essere dei tipici esponenti della categoria.”
Chi scriverebbe senza firmarsi? Qualcuno che espone ciò che intende e non lascia che gli altri prendano quello che vogliono per una convenzione.
Sto esprimendo il mio parere eppure non dico nome e cognome. Sono forse argomenti meno intensi? Se non lo sono, lo diventerebbero se gli mettessi nome e cognome?
bazzecole.
Le idee e le opinioni, ed i relativi toni e carattere, non hanno lo stesso significato, lo stesso impeto, lo stesso valore e nemmeno meritano lo stesso rispetto di quando sono accompagnate da chi le esprime e le sostiene. L’intima riflessione introspettiva ci pone rispetto al prossimo a seconda del tipo di codifica che attribuiamo ad esse. Ci fanno conoscere e riconoscerci. Ci confrontiamo, ci avviciniamo, ci stimiamo, ci innamoriamo, ci sopportiamo, ci evitiamo… Tutto e il suo contrario. A causa loro, spesso ci nascondiamo. No, non possono avere lo stesso valore anche se possono ugualmente essere condivise e meritare l’etico rispetto. L’anonimato è un ottimo rifugio per i vigliacchi, gli insicuri ed i malati d’amore. In internet, a volte l’anonimato dona sicurezza anche ai buoni. Caro “puah”, lei da che parte stà? Non credo che giochi nei “cattivi” tuttavia sembra che desideri almeno sedersi sulla loro panchina. Ogni tanto, così. Per partecipare.
Cordialmente, Vetro.
Dimenticavo una cosa. Scambiarsi il link per “reciproca visibilità” mi sembra già una valida ragione per proporlo, specialmente quando esistono delle affinità tra i siti in questione. Il navigante potrà trarne solo benefici potendo approfondire la sua consultazione. Cito testualmente la Sig.ra Carrada, “il link è un servizio al lettore”. Condivido. Perchè privarlo allora? Che abbia ricevuto proposte di scambio link da siti di suonerie per cellulari o giochi per playstation? In tal caso, rifiutando, ha reso sì un servizio all’ignaro navigante…
Cordialmente,
vetro
Ho letto con interesse tutto mestierediscrivere.com, stampando molte pagine per paura che da un giorno all’altro possano sparire dal web, ma stavolta non sono d’accordo.
Quando la posta elettronica è il principale strumento per comunicare con un collega, penso che una mail firmata “Daniela” o anche solo “D.” sia più calda di una che riporta la firma automatica di outlook (con nome, cognome, “posizione” nell’organigramma, indirizzo, telefono e tutti i formalismi possibili).
Questo naturalmente se c’è una certa confidenza (per intenderci, se sai dove andrà in vacanza, come stanno i bambini… senza andare troppo nel personale). Altrimenti, è sicuramente più educata la firma completa che spiega chi sei e come ti si può contattare off line…
Ciao
Daniela
Al signor Vetro dico che continuo a non trovare vera giustificazione nel dare meno peso ai contenuti se non sono accompagnati dalla conoscenza di chi li esprime. Questo appiccica dell’apriorismo bello e buono. Se Hitler o Stalin avessero affermato o espresso una verità, sarebbe comunque una verità: ma saremmo mal disposti nei loro confronti.
// La mia essenza è sufficientemente identificata, sul web, da ciò che io sono sul web: il mio indirizzo e quello che parte ed arriva da li. E se non è una e-mail, un semplice nick. La panchina non è quella dei cattivi, come il coltello da cucina non è quello degli assassini: la panchina è solo una panchina, non è di nessuno; il coltello serve per tagliare e decidi tu come usarlo. Non so chi sei, ma hai deciso di darmi del lei: un’altra convenzione scelta per dare distacco. A che pro? Non siamo già sufficientemente distaccati fisicamente? Almeno emotivamente, parliamoci sentendo l’odore dei nostri fiati. Con amore anche nelle discussioni accese; me stesso.
Sono venuta a pescare i primi post. Mi incuriosiscono sempre perchè dal primo all’ultimo c’è sempre una qualche differenza di approccio.
Meno male che nella mail che le ho mandato…mi sono firmata. 😀
Scherzi a parte, concordo su buona parte del post e potrei concordare anche sul discorso dei link (tanto che lei è linkata al mio da 3 mesi ma non mi sono sognata di chiedere reciprocità).
Il link è un onore, è vero. In questi 3 mesi di bloggheraggio ho notato come i blogger (anzi, LE blogger) siano generose. Lasciato qualche commento qua e là su blog affini, mi sono trovata nel blogroll, senza aver chiesto niente e senza richieste imbarazzanti di scambio.
Però è pur vero che i link sono il respiro dei blog, non un indebolimento e servono soprattutto al lettore.
Come servirebbe che il blogger entrasse nei commenti e lasciasse traccia.
Anche i commenti sono un onore per chi li riceve, almeno, io li vivo così e non ne lascio sfuggire uno.
Silvia